Una collaborazione tra istituzioni, formazione professionale e imprese per avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato e favorire il ricambio generazionale
Nella suggestiva cornice della Sala Alessi di Palazzo Marino, è stato presentato il progetto “Porta un artigiano in classe”, un’iniziativa dell’Unione Artigiani di Milano mirata ad avvicinare i giovani al mondo dell’artigianato. Il settore, che soffre di una grave carenza di manodopera qualificata con 40.000 posizioni aperte solo tra Milano e Brianza, ha l’urgenza di promuovere queste professioni come una valida opzione di carriera, in risposta alla crescente domanda di competenze tecniche e manuali.
Una risposta alla crisi delle professioni artigianali
L’evento, che ha visto la partecipazione di istituzioni, imprese e rappresentanti del sistema formativo come il CNOS FAP Regione Lombardia, rappresentato dal Direttore Generale Franco Pozzi, si propone di trasformare l’artigianato in una scelta consapevole per i giovani e le loro famiglie. Claudio Vettor, coordinatore della ricerca per Unione Artigiani, ha sottolineato come la percezione dell’artigiano sia spesso legata a stereotipi obsoleti: “Nell’immaginario dei ragazzi, l’artigiano è ancora Geppetto, un uomo di mezza età che lavora in un vecchio laboratorio. Questo progetto vuole cambiare quella visione e mostrare loro le vere potenzialità di questa professione.”
La formazione professionale come pilastro dell’economia locale
Il CNOS-FAP Regione Lombardia, parte della rete dei Centri di Formazione Professionale del territorio, offre percorsi formativi che preparano i giovani al mondo del lavoro con una solida base pratica. Nella Grande Milano, i centri di formazione professionale – tra cui quelli del CNOS-FAP Regione Lombardia – accolgono circa 14.000 studenti, ai quali si aggiungono altri 4.000 in Brianza. Complessivamente, questi studenti rappresentano oltre il 10% della popolazione scolastica sopra i 14 anni. Grazie ai percorsi offerti, i tassi di occupazione alla fine del triennio superano il 90%.
Un’opportunità per italiani e stranieri
L’iniziativa si rivolge non solo ai giovani italiani, ma anche agli studenti stranieri, che costituiscono ormai quasi la metà degli iscritti nei centri formativi. Questo dato è significativo in un contesto in cui si avverte la necessità di un ricambio generazionale. “Vogliamo attrarre i giovani verso percorsi che offrono concrete possibilità di soddisfazione professionale e ritorni economici. Il settore dell’artigianato offre tutto questo“, ha dichiarato Marco Accornero, segretario dell’Unione Artigiani.
Collaborazione tra istituzioni e imprese per garantire il futuro dell’artigianato
Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo Economico del Comune di Milano, ha espresso l’importanza di questa iniziativa: “L’artigianato è un simbolo del Made in Italy e un pilastro fondamentale della nostra economia. È essenziale informare i giovani e le famiglie sui percorsi di formazione disponibili, affinché possano scegliere consapevolmente una professione che offre concrete opportunità di lavoro.”
Una nuova prospettiva con il modello 4+2 Istruzione Tecnica e Professionale
Recentemente, la riforma “4+2” è stata approvata per consentire agli studenti di completare un percorso quadriennale e proseguire con due anni di formazione altamente specializzata negli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Questa novità, supportata dai centri di formazione professionale e dalle imprese, rappresenta un importante passo verso una maggiore professionalizzazione e competitività delle nuove generazioni.
Il progetto “Porta un artigiano in classe” intende superare pregiudizi e offrire ai giovani una visione realistica del settore artigianale, valorizzandolo come un’opportunità di crescita personale e professionale. Grazie a visite aziendali, laboratori e incontri con gli artigiani, l’iniziativa punta a fornire ai giovani una comprensione diretta e profonda delle possibilità offerte dall’artigianato, contribuendo così a garantirne il futuro.